lunedì 10 luglio 2017

IL CIBO E’ DELL’ANIMA

vincenzo-campi-frutt

Nutrirsi è permettere al cibo di entrare dentro di sé, di diventare parte di noi, è una delle esperienze primarie della nostra vita.

Riflettendo sull'atto del mangiare si può dire che è femminile, è energia yin secondo la medicina cinese, incorporare il cibo infatti è fare spazio all'interno del nostro corpo, così come la madre fa spazio dentro di sé all'embrione. Se pensiamo al primo nutrimento ricevuto già nel ventre materno e poi al latte, liquido caldo, dolce che sgorga dal seno della madre, possiamo dire che è stata un esperienza di godimento, di consolazione, di piacere, di rassicurazione, di benessere, di attaccamento con tutte le sensazioni ed emozioni corrispondenti.

Riflettere sul primo rapporto che abbiamo esperito, quello con nostra madre, su come lei usava gli alimenti nella relazione con noi, servivano a compensare delle cose? a ricattarci? A consolarci? o tanto altro, ci servirà per comprendere la nostra relazione con il cibo.

Il processo del mangiare è assolutamente alchemico, la tenerezza della madre verso il neonato fa sì che il sangue si tramuti in latte, il corpo è un vero e proprio laboratorio alchemico dove il cibo viene elaborato, trasformato, sminuzzato, de-composto, smontato, destrutturato per essere poi trasformato in nutrimento per ogni cellula del nostro organismo.

Il cibo è simbolo, veicolo della libido, il “fascio di pulsioni” descritto da Freud, l'energia psichica intesa da Jung come spirito vitale, pulsione di vita che va oltre la sopravvivenza della specie ma investe ogni ambito della vita.

La libido agisce dapprima nel bambino nella funzione nutritiva, trasmigra successivamente nella funzione sessuale per farlo ancora durante tutta la vita, trovando sempre nuovi canali di appagamento.

Il rapporto con il cibo è come un rapporto d'amore, ci gratifica o riempie un vuoto emotivo, è consolatorio o riparatorio della mancanza, della perdita.

Possiamo mangiare o non mangiare per protesta, per affermare la nostra identità, per rabbia o frustrazione, per evitare di comunicare le nostre emozioni profonde, per punirci o punire l'altro.

Poichè noi mangiamo primariamente con la testa e col cuore , con le emozioni, lo facciamo con svariate motivazioni e funzioni; sopravvivenza, convivialità, attaccamento, amorevolezza e tante altre.

Nella medicina cinese lo yin è collegato al dolce, il salato è yang, se ho una predilezione per il dolce tendo a colmare un vuoto di yin, madre, mentre se prediligo il salato ho un vuoto di yang, padre, intese come figure genitoriali presenti o meno che si portano dietro una storia, un codice che passa attraverso le generazioni e conoscere tale storia può farci capire che rapporto abbiamo col cibo e con noi stessi.

Nei Veda, antichissimi testi sacri, vi è scritto che “tutto è cibo” , poiché tutto quello che arriva a noi in varie forme si trasforma in cibo.

Il termine Ahamannam, significa “io sono colui che è mangiato” ; la vita è il mangiato-mangiatore, mangiatore-mangiato, nella vita il mangiatore è anche colui che viene mangiato, l'atto del mangiare fa sì che la vita accada nel momento in cui qualcosa viene ingoiato, prima non c'è vita.

Una mela è sul tavolo, lì, noi possiamo decidere di mangiarla o meno, possiamo metterci un intenzione nell'atto del mangiare perchè la desideriamo, vogliamo addentarla, immettiamo un significato, un emozione e nel momento in cui decidiamo di mangiarla diventa viva.

Considerare il cibo nella dimensione simbolica, fisica, emotiva, energetica, significa connettersi all'anima che non si tocca, che è nel senzatempo, che segue leggi di significati, di informazioni, allora il cibo diventa una forma-cibo.

Tutto ciò che entra in noi ha una vibrazione, ogni alimento ha una frequenza, una mela non è soltanto un frutto, ha una sua frequenza e mangiandola introiettiamo tale vibrazione che diventa parte di noi, entra in risonanza con noi stessi, nel nostro DNA che è un entità vibrazionale che cambia non solo nell'aspetto molecolare ma anche in quello emozionale.

Il cibo è portatore di informazioni, di frequenze vibratorie e noi informatizziamo il cibo con le nostre intenzioni ed emozioni, continuamente.

E quando addentate una mela, ditele nel vostro cuore:
“I tuoi semi vivranno nel mio corpo,
E i tuoi germogli futuri sbocceranno nel mio cuore,
La loro fragranza sarà il mio respiro,
E insieme gioiremo in tutte le stagioni.”
KAHLIL GIBRAN

Se togliamo l'aspetto di piacere erotico nell'atto del mangiare, di incorporare qualcosa, il cibo sarà vuoto, per questo le diete non funzionano, richiamano all'assenza di godimento, a una privazione inconscia, considerare il cibo nemico della forma fisica avviene se siamo condizionati dall'idea soggettiva di forma perfetta che deriva da una distorta immagine corporea, condizionata dai modelli mediatici di bellezza-magrezza veicolati dai media.

Desideriamo essere magri perchè desideriamo piacerci e piacere, lecito ma se il desiderio non è associato a una trasformazione interiore risulta vacuo, sterile, se non tras-formiamo noi stessi non muterà la nostra forma fisica.

Metabolismo significa trasformare qualcosa ma per farlo bisogna avere energia , sentire il desiderio del cambiamento, è l'eros il motore , la passione, il piacere, è il fuoco che brucia le calorie.

La dieta
Doppo che ho rinnegato Pasta e pane,
so' dieci giorni che nun calo, eppure
resisto, soffro e seguito le cure...
me pare un anno e so' du' settimane.
Nemmanco dormo più, le notti sane,
pe' damme er conciabbocca a le torture,
le passo a immaginà le svojature
co' la lingua de fòra come un cane.
Ma vale poi la pena de soffrì
lontano da 'na tavola e 'na sedia
pensanno che se deve da morì?
Nun è pe' fà er fanatico romano;
però de fronte a 'sto campà d'inedia,
mejo morì co' la forchetta in mano!
A. Fabrizi

La via della consapevolezza passa anche attraverso il cibo ed i suoi significati.

Riflettere sulle reali necessità del nostro corpo prima di nutrirsi, insieme a un lavoro spirituale costante ci permette di consapevolizzare che il cibo entra in risonanza con noi e quindi dobbiamo essere coscienti e pieni d'amore affinchè si realizzi la trsformazione alchemica del cibo in nutrimento sia per il corpo che per la nostra anima.

Nessun commento:

Posta un commento