Emozioni
Il termine emozioni deriva
dal latino e-movere, mosse da, sono reazioni agli stimoli,
risposte programmate.
Si distinguono emozioni
primarie, innate e riscontrabili in tutte le popolazioni, quindi
universali, ed emozioni secondarie che invece si originano dalla
combinazione delle emozioni primarie e si sviluppano con la crescita
dell'individuo e con l'interazione sociale.
Lo psicologo americano Paul
Ekman si recò presso una tribù della Papua Nuova Guinea per
studiarne i comportamenti e per verificare se fosse possibile
riscontrare le stesse emozioni provate da altre popolazioni, iniziò
a fotografare le loro varie espressioni e fu così che decise di
stilare una lista di emozioni che suddivise in primarie e secondarie.
Le emozioni primarie sono:
Rabbia
– generata dalla frustrazione e si manifesta attraverso
l'aggressività
Paura
– dominata dall'istinto di sopravvivenza ad una situazione
pericolosa
Tristezza
– situazione di perdita o di scopo non raggiunto
Gioia
– stato d'animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i
propri desideri
Sorpresa
– si origina da un evento inaspettato che genera gioia o
paura
Disprezzo
– sentimento e atteggiamento di totale mancanza di stima e
disdegnato rifiuto di persone o cose, considerate prive di dignità
morale o intellettuale.
Disgusto
– risposta repulsiva caratterizzata da una specifica
espressione facciale
Le emozioni secondarie sono:
Allegria,
sentimento di piena e viva soddifazione dell'animo
Invidia,
stato emozionale in cui un soggetto sente un forte desiderio di avere
ciò che l'altro possiede
Vergogna,
reazione emotiva che si prova in conseguenza di trasgressione alle
regole sociali
Ansia,
reazione emotiva dovuta al prefigurarsi di un pericolo ipotetico,
futuro e distante
Rassegnazione,
disposizione d'animo di chi accetta pazientemente un dolore, una
sfortuna
Gelosia,
stato emotivo che deriva dalla paura di perdere qualcosa che
appartiene già al soggetto
Speranza,
tendenza a ritenere che fenomeni o eventi siano gestibili e
controllabili e quindi indirizzabili verso esiti sperati come
migliori
Perdono,
sostituzione delle emozioni negative che seguono un'offesa percepita
con delle emozioni positive
Offesa,
danno morale che si arreca a una persona con atti o con parole
Nostalgia,
stato di malessere causato da un acuto desiderio di un luogo lontano,
di una cosa o di una persona assente o perduta, di una situazione
finita che si vorrebbe rivivere
Rimorso,
stato di pena o turbamento psicologico sperimentato da chi
ritiene di aver tenuto comportamenti o azioni contrari al proprio
codice morale
Delusione,
stato d'animo di tristezza provocato dalla constatazione che le
aspettative, le speranze coltivate non hanno riscontro nella realtà.
Dopo aver chiarito quali
sono le emozioni vediamo come funzionano.
Le emozioni sono eventi
fisici che hanno correlati a tutti i livelli, nel sistema endocrino,
nervoso e immunitario, sono risposte a uno stimolo sia interno che
esterno, ad esempio se è una bella giornata posso sentirmi gioioso,
felice così come se ricordo un momento di gioia e felicità vissuto
in passato.
Le potremmo immaginare come
un'onda che sale, arriva al suo picco e poi scende e se ne va ma se
noi non le lasciamo fluire, le tratteniamo, le lasciamo ristagnare ci
saranno tutta una serie di effetti a livello sia fisico che
psicologico, somatizziamo le emozioni inespresse.
Quando siamo preda di
emozioni contrastanti, confuse, aggrovigliate ci sentiamo prostrati,
disorientati allora bisogna innanzitutto nominare le emozioni, farle
emergere dal caos interiore così da poter avviare il loro naturale
fluire.
Nella terapia psicologica il
nominare le emozioni è un passaggio fondamentale per la risoluzione
di conflitti e per il superamento di disturbi psico-somatici.
Dobbiamo sviluppare la
capacità di gestire al meglio la nostra salute e uno strumento
efficace è il letting go, il
lasciare andare è la traduzione della normale, fisiologica risposta
a una emozione.
Il processo è semplice:
l'onda dell'emozione sale, la sento, arriva al suo picco, scende,
fluisce.
Se non siamo in grado di
lasciar fluire l'emozione impediamo al nostro organismo e alla nostra
psiche di tornare alla normalità.
L'atteggiamento è quello
non opporre resistenza all'emozione, di non operare una separazione
interna, una frattura interiore, altrimenti manterrete quello che
provate in un ciclo continuo e deleterio.
“Quello a cui tu opponi
resistenza, si mantiene e persiste”
La nostra psiche, coscienza,
rappresenta il più potente strumento di guarigione, immaginate il
vostro atto o parola o immagine che associate al vostro lasciare
andare, quando volete risolvere un vostro stato d'animo usate questa
immagine o parola o sensazione, ad esempio il lasciare andare lo
posso associare al bruciare o posso dire a me stesso una frase “Tutto
va bene”, o posso immaginare di prendere il volo da quella
situazione o sensazione, siamo noi che creiamo la nostra realtà, la
nostra interpretazione delle cose fa la percezione delle cose,
la realtà cambia in base a come la percepisco.
Spesso la realtà e il
vissuto che ognuno di noi si crea è il risultato di vecchi copioni,
di vissuti di solitudine, di assenza di ascolto da parte degli altri.
Iniziamo ad amare noi stessi
accogliendo le emozioni che proviamo e impariamo a lasciarle fluire
senza opporre resistenza.
Buona giornata!
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