sabato 30 maggio 2020

COVIDFAGIA

L’altra sera finalmente incontro qualche amica e constato che in qualsiasi argomento di cui parlavamo era sempre onnipresente il famigerato virus, una vera ossessione! Proviamo a non parlare di questo ma ogni sforzo risulta vano, vacanze, lavoro, ogni sfera personale e sociale è contaminata, non c’è un argomento immune al covid!
Sto assistendo ad un nuovo sintomo ossessivo-compulsivo che ho chiamato COVIDFAGIA : fagocita tutti gli altri argomenti della comunicazione, spinge le persone alla compulsiva igienizzazione, all’acquisto della migliore mascherina, a tenere la distanza di sicurezza, installando come un programma la paura dell’altro percepito come una minaccia alla propria incolumità, ma il vero pericolo è proprio questo! L’essere umano è un animale sociale, necessita di relazioni, di vicinanza, di contatto, di esprimere col volto le emozioni, di abbracciare ed essere abbracciati.
Una vera e propria ossessione collettiva! Il pensiero covidgenerato ha invaso le menti acquisendo sempre più potenza.
L’ossessione o pensiero ossessivo è un fenomeno psicopatologico che consiste in un'idea fissa o in una rappresentazione mentale accompagnata da un vissuto ansiogeno e che il soggetto non può controllare pur avendone coscienza. Si tratta di un pensiero continuo, che ricorre e persiste nonostante gli sforzi per ignorarlo o eliminarlo. Le idee fisse si presentano continuamente e resistono ai tentativi del soggetto di ignorarle, di scacciarle dalla mente o di sostituirle con altri pensieri o azioni.
Le ossessioni possono assumere tre forme: pensieri, immagini e impulsi.
“Ho dimenticato le chiavi di casa” oppure “Ho dei batteri sulle mani” sono esempi di pensieri ossessivi, le immagini possono essere a sfondo sessuale o religioso o ritenute vergognose dall’etica del soggetto, infine gli impulsi possono essere di far male a qualcuno o di assumere atteggiamenti sconvenienti in pubblico, tutte e tre le forme sono accompagnate da compulsioni ossia azioni volontarie che hanno lo scopo di ridurre il disagio causato dall’ossessione, ad esempio lavarsi continuamente le mani, o ritornare indietro per controllare di aver chiuso il gas o l’auto, contare scalini o mattoni, recitare preghiere o ripetere formule.
Un pensiero comune in una moltitudine di persone crea un’egregora nella coscienza collettiva che si nutre dell’energia e della frequenza di questo pensiero. Come agire per neutralizzarla? E’ necessario agire individualmente, ciò si rifletterà nella coscienza collettiva, per guarire dalle ossessioni bisogna intervenire sui pensieri, averne il controllo, rivoltarli come un calzino, affrontare le paure sottostanti, centrarsi.
Un processo necessario già di per sé ma ancor di più in questo delicato momento storico.
Buona de-programmazione!
Un abbraccio
Dott.ssa Maria Burgarella