Non c’è una cosa al mondo, non la minima erba, a cui non sia preposto uno spirito.

Yalqùt Chadàsh (testo cabalistico)

Secondo l’alchimia gli elementi nascono dallo spazio, dall’etere o quintessenza: il lapis philosophorum è il risultato della sintesi di due realtà contrapposte, quali il mercurio, associato all'aspetto passivo dell'etere, e lo zolfo, associato al lato attivo e solare dell'intelletto.

Gli alchimisti considerano l'etere come il composto principale della pietra filosofale, che funge da matrice o materia prima degli altri elementi intesi come precipitazioni di qualità presenti simultaneamente nell’etere.

Per le antiche tradizioni sia orientali che occidentali i primi elementi che appaiono sono fuoco, aria e acqua che, combinati tra loro con percentuali variabili, formano la terra. Il Fuoco e l’Aria vengono chiamati elementi superiori e agiscono sugli elementi inferiori Acqua e Terra per innalzarli, al contempo gli elementi inferiori agiscono su quelli superiori cercando di abbassarli, una dinamica ascensionale e discensionale perenne.

Nel testo sacro hindū Viṣṇu Purāṇa, gli elementi sono così raggruppati: «Il più puro è l’Etere e ha solo una proprietà, il suono. Il successivo è l’Aria che al suono aggiunge il tatto; il successivo è il Fuoco, che al suono e al tatto aggiunge il colore; il successivo è l’Acqua, che ai tre precedenti ne aggiunge un quarto, il gusto; l’ultimo è la Terra, che a tutti i precedenti aggiunge l’odore, risultando quindi in possesso di cinque proprietà».

I 4 elementi sono connessi al corpo umano: la terra alle ossa, allo stomaco e alla milza; l’aria ai polmoni e all’intestino; l’acqua ai liquidi interni; il sangue al fuoco e infine l’etere è connesso al cuore e alle cavità tra gli organi.

Ogni elemento rappresenta un mondo a sé, abitato da enti, da esseri viventi che hanno una coscienza e una struttura gerarchica organizzata con dei compiti specifici, in relazione dinamica al loro interno e insieme formano l’Anima del Mondo.

Nei sistemi filosofici del pitagorismo, del platonismo, e del neoplatonismo, ogni aspetto dell'universo è inteso come un'irradiazione dell'Anima del tutto, vitalizzato da energie e forze celate nell'oscurità della materia.

Durante il periodo rinascimentale, in cui prosperò l'alchimia e la visione magica ed esoterica della natura, Paracelso (1494-1541) scrisse il primo trattato sugli spiriti elementali, responsabili di ogni legge e avvenimento di natura descrivendoli così:

«Questi esseri, benché abbiano apparenza umana, non discendono affatto da Adamo; hanno un'origine del tutto differente da quella degli uomini e da quella degli animali... Però si accoppiano con l'uomo, e da questa unione nascono individui di razza umana. Tutti gli elementi hanno un’anima e sono vivi. Gli abitanti degli elementi sono denominati Saganes (Saganae), cioè elementi. Non sono inferiori agli uomini. Si distinguono dagli uomini per non avere un’anima immortale. Sono i poteri della natura, cioè sono coloro che fanno quello che di solito è attribuito alla Natura. Possiamo chiamarli esseri viventi, ma non sono della stirpe di Adamo. Mangiano e bevono quelle sostanze che nel loro elemento fungono di cibo e bevanda. Sono vestiti, si sposano e si moltiplicano. Essi non possono essere incarcerati, e muoiono come gli animali, che non hanno anima».

Gli elementali, secondo la teosofa e saggista Helena Blavatsky, «dimorano nell'etere e possono maneggiare e dirigere la materia eterica per produrre effetti fisici, con la stessa facilità con cui l'uomo può comprimere dell'aria con un apparecchio pneumatico». Essi, comprimendo la materia sottile o invisibile e modellandola, secondo le forme-pensiero di spiriti superiori, creano la materia grezza, visibile.

Gli elementali sorvegliano la porta d’ingresso all’elemento che vigilano, ogni elementale ha un suo colore, simbolo, punto cardinale d’invocazione e un proprio governante.

Elementali del fuoco: Salamandre, simbolo alchemico della Rubedo o Opera al Rosso, sono le più potenti di tutti gli elementali, vivono nei deserti e nei pressi dei vulcani attivi. Il colore associato è il rosso, il simbolo è il leone e il Sud è il loro punto cardinale d’invocazione. Il loro strumento di comando è la bacchetta o il tridente.

Elementali dell’aria: Silfidi o Elfi, esseri evanescenti ed ingannevoli che vivono in ambienti ventosi come pianure e montagne e si spostano seguendo le correnti d’aria. Colore celeste/giallo, simbolo aquila, punto cardinale Est, strumento di comando il pentacolo.

Elementali dell’acqua: Ondine o Ninfe, spiriti dall’aspetto bellissimo, dallo sguardo e canto ammalianti ma che possono essere spietate con chi distrugge il loro ambiente. Colore azzurro, simbolo acquario, punto cardinale Ovest, strumento di comando coppa di libagioni.

Elementali della terra: Gnomi, piccole creature che vivono nei boschi, nelle grotte e sono grandi conoscitori dei minerali, del regno sotterraneo e delle proprietà delle erbe. Le driadi sono fanciulle bellissime che vivono sugli alberi (solitamente noci o querce). La vita di queste creature è legata all'albero di cui sono custodi e se l'albero muore o viene tagliato, esse seguono la sua sorte e scagliano un'orrenda maledizione o sopravvivono e si vendicano. Colore marrone/verde, simbolo toro, punto cardinale Nord, strumento di comando spada.

Gli spiriti elementari sono presenti e imprigionati dentro la materia. Secondo Rudolf Steiner «Durante tutta la sua vita l'uomo assorbe in sé, dal mondo esterno, spiriti elementari. In quanto si limita a guardare gli oggetti esterni, lascia semplicemente entrare in sé gli spiriti senza mutarli; se cerca invece di elaborare le cose del mondo esterno nel suo spirito, per mezzo di idee, concetti, sentimenti di bellezza e così via, egli salva e libera quegli spiriti elementari».

L’atteggiamento irrispettoso dell’uomo che, in preda ad un delirio di onnipotenza, crede di essere il dominatore del mondo devastando la natura è non solo stupido perché compromette la sua stessa vita in questo pianeta ma anche folle perché non si rende conto degli effetti delle sue azioni, del debito che accumula nei confronti degli elementali. Proprio per il fatto che gli enti hanno una mente collettiva la loro ira si scaglia su tutti gli uomini indifferenziatamente, provocando terremoti, tornadi, eruzioni vulcaniche e tanto altro. Gli animali invece sono legatissimi alle entità sottili che non li perseguitano.

Inoltre, gli elementali gestiscono il processo della morte che avviene con il disfacimento del corpo, con la separazione degli elementi che lo compongono, sono i primi che incontreremo passata la soglia e con i quali dovremo confrontarci.

Nella tradizione ermetica durante l’agonia del morente si pregano gli elementali, così come nel sistema tibetano si pratica una meditazione rivolta agli elementali atta a liberare la coscienza dal corpo e facilitarne il trapasso nell’oltre.

Nella nostra vita quotidiana siamo costantemente in relazione con gli elementi e con gli elementali ed avere un approccio gentile e rispettoso con essi produce un effetto benefico su tutte le sfere della nostra vita.

Ad esempio, quando si mangia sarebbe utile recitare dei mantra degli elementi come ‘Ram Iam Cam’; Ram-fuoco, Iam-aria e Cam-acqua, visualizzando il rosso del fuoco, il verde dell’aria e il blu dell’acqua.

L’atto di accendere una candela richiama e mette in azione i 4 elementi; il corpo di cera rappresenta la terra, la fiamma rappresenta il fuoco, il vapore della cera è l’aria, la cera fusa è l’acqua. Una pratica rituale è quella di pronunciare ‘in fiat lux’ all’accensione della candela, lo spegnimento non dovrebbe avvenire col soffio ma con le dita umide o con un utensile di metallo, accompagnato da un ringraziamento agli spiriti del fuoco.

Lo Spirito e la materia sono i due poli di una stessa sostanza, necessitano di un mezzo d’unione per lo scambio di energia. Gli Elementali sono i mezzi attraverso cui si esercitano tutti gli sforzi spirituali dell’uomo sulla Natura e nulla può essere fatto senza il loro intervento.